Giornata della Memoria
Martedi 27 Gennaio 2015 Oasi Federico in occasione della Giornata mondiale della Memoria ricorda e prega per tutte le vittime dell’ olocausto. I disabili infatti furono le prime vittime.
Internamento, deportazione, eliminazione fisica, furono prima provate su portatori di handicap fisici e mentali per essere poi essere attuati su larga scala.
“Quelle dei disabili – diceva Hitler – erano vite indegne di essere vissute”.
Il primo passo fu uccidere i bambini disabili prima di arrivare all’ eliminazione dei disabili adulti. Un gruppo di medici e dirigenti sviluppò il sistema di eutanasia e le prime uccisioni ebbero luogo intorno all’ottobre del 1939. Poi si passo agli adulti disabili.
Spunti di riflessione
La banalità del male. Eichmann a Gerusalemme (Eichmann in Jerusalem: A Report on the Banality of Evil); un saggio di Hannah Arendt; pubblicato nel 1963, riprende i resoconti che l’autrice pubblicò come corrispondente del settimanale New Yorker per il processo ad Adolf Eichmann, gerarca nazista catturato nel 1960, processato a Gerusalemme nel 1961,
Dal dibattimento in aula, la Arendt ricaverà l’idea che il male perpetrato da Eichmann – come dalla maggior parte dei tedeschi che si resero corresponsabili della Shoah – fosse dovuto non ad un’indole maligna, ben radicata nell’anima (come sostenne nel suo Le origini del totalitarismo) quanto piuttosto ad una completa inconsapevolezza di cosa significassero le proprie azioni.
27 gennaio 1945 – 27 gennaio 2015. Il nostro ricordo.
“È anzi mia opinione che il male non possa mai essere radicale, ma solo estremo; e che non possegga né una profondità, né una dimensione demoniaca. Può ricoprire il mondo intero e devastarlo, precisamente perché si diffonde come un fungo sulla sua superficie. È una sfida al pensiero, come ho scritto, perché il pensiero vuole andare in fondo, tenta di andare alle radici delle cose, e nel momento che s’interessa al male viene frustrato, perché non c’è nulla. Questa è la banalità. Solo il Bene ha profondità, e può essere radicale.” (Hannah Arendt)
“Ho sentito parlare per la prima volta di eutanasia nel 1939 in autunno: era la fine di settembre o l’inizio di ottobre quando il Segretario di Stato dottor Conti, Direttore del Dipartimento di Sanità del Ministero degli Interni fu convocato ad una conferenza del Führer e vi fui portato anche io. Il Führer trattò per la prima volta in mia presenza il problema dell’eutanasia, affermando che riteneva giusto eliminare le vite prive di valore dei malati psichiatrici gravi attraverso interventi che ne inducessero la morte. Se ben ricordo portò ad esempio le più gravi malattie mentali, quelle che consentivano di far stare i malati solo sulla segatura o sulla sabbia perché, altrimenti, si sarebbero sporcati continuamente, oppure i casi in cui i malati ingerivano i propri escrementi e cose simili. Ne concludeva che era senz’altro giusto porre fine all’inutile esistenza di tali creature e che questa soluzione avrebbe consentito di realizzare un risparmio di spesa per gli ospedali, i medici e il personale”. (Processo di Noriberga, Segretario di Stato Lammers)
L’Aktion T4 è il nome convenzionale con cui viene designato il Programma nazista di eutanasia che sotto responsabilità medica prevedeva la soppressione di persone affette da malattie genetiche inguaribili o da più o meno gravi malformazioni fisiche cioè delle cosiddette “vite indegne di essere vissute” . Si stima che l’attuazione del programma T4 abbia portato all’uccisione di un totale di persone compreso tra le 60.000 e le 100.00. Per quanto concerne la sola terza fase dell’Aktion T4, i medici incaricati di portare avanti l’operazione decisero di uccidere il 20% dei disabili presenti negli istituti di cura, per un totale di circa 70.000 vittime. Ad ogni modo l’uccisione di disabili proseguì anche oltre la fine ufficiale dell’operazione, portando quindi il totale delle vittime ad una cifra che si stima intorno ai 200.000 individui.
L’omicidio in massa dei disabili precede quel¬lo degli ebrei, degli zingari, dei de¬portati nei campi di concentra-mento. I pro¬tocolli speri¬mentati negli istituti per la somministra¬zione dell’eu¬tanasia sareb¬bero serviti da modello per i centri di ster¬minio dell’e¬braismo polacco (Precursori dello ster¬minio. Bind
ing e Hoche all’origine dell’’eutanasia’ dei malati di men¬te in Germania,Ernesto De Cri¬stofaro e Carlo Saletti)