Riabilitazione senza Frontiere – Nigeria
“Tutto il mondo è patria e i vostri confini sono i confini del mondo. Finirla non si può finchè vi sono poveri da soccorrere e bisogni cui provvedere”. San Luigi Guanella
Fedele alla consegna programmatica del Fondatore, Suor Michela Carrozzino ci racconta la sua presenza e testimonianza in una terra da lei stessa definita “bletemmita”. Una terra, la Nigeria, abitata da tanti poveri…in un paese teoricamente ricco.
Nel suo soggiorno in Nigeria, oltre a un corso di formazione per giovani in formazione, si rende presente nei Centri per persone disabili a Ibadan e Owerri (Nigeria)
Suor Michela torna dalla Nigeria e ci dice : “…l’Africa è ricca di molti beni…ma ha ancora bisogno di essere incoraggiata ed illuminata attraverso una missione fatta di buone opere…ma svolta insieme a loro”.
Così ci racconta, ad esempio, delle celebrazioni religiose: “…tutto solenne, i canti, gli abiti che indossano, i momenti di danza ripetuti più volte…Il momento più gioioso, quello dell’offertorio, dove le persone si avvicinano all’altare a passo di danza deponendo la loro offerta”.Ho visto danzare accanto a me gente di ogni età ed ognuno ha un’offerta in moneta per quello che le è possibile dare, o in natura molto consistente…o veramente piccola, che richiama subito l’offerta evangelica della vedova: una mezza radice di yam (grossa radice che costituisce uno degli elementi principali della loro alimentazione), portata come un trofeo tra le mani rugose di una donna appassita forse dalla fatica o semplicemente dal calore del sole e curva dal peso della miseria. Ed allora i pensieri della mente e del cuore diventano tanti e le questioni che la Chiesa ha affrontato nel recente Sinodo dell’Africa diventano realtà visibili e molto comprensibili, che danno un’irrequietezza interiore e si capisce ancor di più che è sempre troppo poco quello che facciamo per questa terra.